Psicologia dello sport nel wakeboard: il lavoro di Lisa con il nostro junior team
Mi chiamo Lisa Flematti, sono una psicologa esperta in neuroscienze con una passione per lo sport, in particolare per gli sport freestyle come lo snowboard e il wakeboard. Sin da piccola, ho lavorato con determinazione per raggiungere l’obiettivo di diventare psicologa. La mia carriera professionale è stata caratterizzata da esperienze sia in ambito di ricerca che clinico, dove ho offerto supporto per le patologie neurodegenerative e del neuro sviluppo.
Negli ultimi anni, seguendo la mia grande passione per lo sport, ho deciso di unire questa passione alla mia professione. Pratico snowboard e wakeboard da anni, e questa connessione mi ha spinto a specializzarmi ulteriormente, ottenendo l’abilitazione per lavorare come human performance specialist, psicologa sportiva e mental coach. Recentemente ho avuto l’opportunità di lavorare presso Wakeparadise Milano, un centro sportivo dedicato agli sport freestyle acquatici come il wakeboard e il surf. Qui, ho proposto alla squadra junior un percorso di mental training, finalizzato a sostenere i giovani atleti dal punto di vista mentale durante gli allenamenti e a supportarli nella gestione delle competizioni.
L’esperienza a Wakeparadise Milano ha rafforzato la mia convinzione che la psicologia sportiva sia un componente essenziale per il successo degli atleti, indipendentemente dal loro livello di abilità. Continuerò a lavorare in questa direzione, con la speranza di poter fare la differenza nella vita di molti altri sportivi, aiutandoli a raggiungere il loro massimo potenziale, sia fisicamente che mentalmente.
Si dice sempre che il destino di un atleta di alto livello si determinato in gran parte dalla sua forza mentale. Quanto conta la testa nello sport?
L’allenamento mentale e la creazione del corretto mindset sportivo è fondamentale sia per atleti di alto livello che per sportivi amatoriali. In particolar modo questo è vero per gli sport freestyle dove creatività, adattabilità e gestione delle emozioni sono cruciali. Si dice che la mente è ciò che distingue i campioni dai “quasi campioni”. La capacità di gestire lo stress, mantenere la concentrazione, rimanere motivati, recuperare dagli infortuni e visualizzare il successo sono tutti aspetti che determinano il destino di un atleta. Mente e corpo sono due entità indissolubili e si influenzano a vicenda. Il talento fisico è considerato il punto di partenza, ma è l’allenamento che trasforma il talento in eccellenza. Inoltre, la forza mentale sostiene la motivazione, l’autocontrollo e la fiducia in sé stessi, caratteristiche decisive per esprimere al meglio le proprie abilità tecniche e tattiche.
Raccontaci del lavoro che stai facendo con il pro junior team di Wakeparadise.
Con il pro-junior team di Wakeparadise ho condotto un percorso di introduzione al lavoro mentale, durato circa un mese, in preparazione ai campionati italiani che si sono svolti a giugno. Abbiamo affrontato tematiche quali l’identità dell’atleta in adolescenza, il goal setting, la gestione dell’ansia e dell’attivazione psico-fisiologica che spesso si presenta durante le competizioni e l’allenamento dei movimenti specifici attraverso la tecnica della visualizzazione. Questo progetto si è rivelato estremamente gratificante, sia per me che per i ragazzi coinvolti. Ho potuto vedere in prima persona quanto il mental training possa fare la differenza nella performance sportiva dei giovani atleti.
Perché è così importante essere seguiti da una psicologa dello sport in età adolescenziale?
Essere seguiti da una psicologa dello sport in adolescenza è cruciale per aiutare i giovani atleti a sviluppare solidità mentale e gestire lo stress e l’ansia legati alle competizioni. Inoltre, la psicologia sportiva supporta la costruzione di un’identità sana, aiutando i ragazzi a integrarsi meglio nel loro ruolo di atleti e a mantenere una visione equilibrata di sé stessi. Offre anche strumenti per bilanciare sport, studio e vita sociale, prevenendo eventi critici come i burnout. Il supporto di un professionista è essenziale non solo per migliorare le prestazioni, ma anche per promuovere una crescita personale sana e un’educazione positiva. E’ possibile e utile proporre interventi di psicologia dello sport anche per i più piccoli. L’allenamento mentale e la visualizzazione possono essere introdotti a partire dai 7-8 anni, quando i bambini iniziano a comprendere e concentrarsi su compiti complessi. In questo contesto l’approccio viene adattato all’età dei bambini e al loro livello di sviluppo, proponendo esercizi semplici e giochi per i più piccoli.
Quanto influiscono i social nella gestione del successo/insuccesso da parte dei giovani sportivi?
I social media nel contesto sportivo possono essere considerati un’arma a doppio taglio. Sono uno strumento chiave per i giovani sportivi per aumentare la loro visibilità e attrarre sponsor. Attraverso i social, i ragazzi possono mostrare le loro performance, costruire un seguito e connettersi con potenziali supporter. Tuttavia, i social media possono aggiungere ulteriore pressione e aspettative, perché facilitano il confronto sociale. È essenziale che i giovani sportivi imparino a bilanciare l’uso dei social media con una gestione sana del successo e dell’insuccesso.
E i genitori invece? Ti è mai capitato di dover lavorare anche (se non soprattutto) su di loro? Esistono terapie di famiglia (mamma, papà, figlio) per giovani atleti?
I genitori hanno un impatto significativo sui giovani atleti perché influenzano il loro benessere e le loro prestazioni. È importante lavorare con loro per migliorare la comunicazione e gestire le aspettative, creando così un ambiente di supporto positivo per i ragazzi.